Obesità infantile, come si sviluppa e si previene

10 febbraio 2021
L’obesità infantile è oggi una delle emergenze sanitarie dei paesi ad alto sviluppo economico. I dati del Ministero della Salute indicano come l’Italia si ponga ai primi posti tra i paesi europei per l’eccesso ponderale infantile. Solo in parte, pero', la responsabilità di tale condizione è imputabile al bambino/adolescente.

L’obesità infantile è oggi una delle emergenze sanitarie dei paesi ad alto sviluppo economico.

I dati del Ministero della Salute indicano come l’Italia si ponga ai primi posti tra i paesi europei per l’eccesso ponderale infantile. Sono affetti da obesità circa un milione di bambini (il 14% della popolazione infantile) mentre il 21% dei bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni è in sovrappeso. Le percentuali più elevate di sovrappeso e obesità si riscontrano nelle regioni del Centro-Sud: più del 40% in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata, mentre Sardegna, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige fanno registrare tassi inferiori al 25%). Tali dati sembrano essere la conseguenza dell’abbandono dell’alimentazione tradizionale, cioè della Dieta Mediterranea, di una maggiore assunzione di calorie e di una maggiore sedentarietà. Nella popolazione adulta si riscontra, sulla base degli ultimi dati forniti dall’ISTAT, una condizione di obesità nel 10% e di sovrappeso nel 36% della popolazione. È scientificamente dimostrato come sovrappeso e obesità predispongono a molteplici malattie croniche quali malattie cardiovascolari, sindrome metabolica e diabete mellito di tipo 2 e aumentano il rischio di sviluppare molteplici tipi di tumore (mammella, esofago, fegato, colecisti, pancreas, intestino, rene, utero, ovaio e prostata, tiroide, oltre ad alcuni tumori ematologici).

COME SI ARRIVA ALL’OBESITÀ O ALL’ECCESSO PONDERALE DA RAGAZZI?

Solo in parte la responsabilità di tale condizione è imputabile al bambino/adolescente. Infatti, recenti studi indicano come il peso dei bambini sia influenzato dalle abitudini di vita delle madri durante la gravidanza. In uno studio condotto su circa 2.000 donne canadesi, i bambini nati da madri che durante la gravidanza erano in sovrappeso o fumavano, hanno mostrato un rischio maggiore di sviluppare sovrappeso o obesità, rispetto a quelli nati da donne che durante la gestazione avevano un peso nella norma e non fumavano.

È importante sapere come i figli di genitori in sovrappeso o obesi abbiano un rischio triplo di sviluppare un tumore obesità-correlato. I genitori non sempre sono consapevoli dei problemi relativi al peso dei propri figli. Secondo dati del Ministero della Salute, il 38% delle madri di bambini in sovrappeso o obesi non riconosce tale condizione. Inoltre, tra i bambini le abitudini che possono favorire l’aumento di peso sono ancora molto diffuse e spesso molteplici. Tali cattive abitudini diventano ancora più difficili da abbandonare da adolescenti e da adulti.

I dati più recenti indicano che circa il 10% dei bambini salta la prima colazione e il 30% fa una colazione non adeguata (sbilanciata per deficit di carboidrati e proteine); circa due terzi fanno una merenda di metà mattina troppo abbondante; il 43% consuma abitualmente bevande zuccherate e/o gassate; il 21% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura. Anche i dati riguardanti l’inattività fisica e i comportamenti sedentari sono molto allarmanti. Il 16% dei bambini pratica uno sport solo un’ora a settimana; il 42% ha la TV in camera, il 36% guarda la TV e/o gioca con i videogiochi per più di 2 ore al giorno e solo un bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta. Il “piccolo obeso” almeno nel 50% dei casi manterrà tale habitus da adulto. Particolarmente allarmante infine il dato che indica come anche in Italia sia notevolmente aumentato il numero degli adolescenti che consumano alcol. Infatti, è stato dimostrato come le bevande alcoliche favoriscano l’eccesso ponderale e l’obesità, così come aumentano il rischio di sviluppare vari tipi di tumori (es. fegato, pancreas, cavo orale, etc.).

COME SI PREVIENE L’OBESITÀ


Nel 2012 il Network Genitori Pediatri Scuola, cui partecipano il Ministero della Salute, la Società Italiana di Pediatria e la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, nell’ambito della campagna di educazione nutrizionale per le famiglie “Mangiare bene Conviene”, ha presentato le linee guida “Allarme obesità, combattiamola in dieci mosse”. Obiettivo è diffondere la conoscenza sugli stili di vita corretti che possono aiutare a contrastare l’eccesso di peso in età infantili.

ECCO I DIECI PUNTI ESSENZIALI:

1. Allattamento al seno per almeno sei mesi.
2. Svezzamento dopo i sei mesi.
3. Controllare attentamente l’apporto di proteine, specialmente nei primi due anni di vita.
4. Evitare bevande caloriche.
5. Sospendere l’uso del biberon entro i 24 mesi.
6. Evitare l’uso del passeggino dopo i tre anni.
7. Controllare il peso corporeo prima dei 6 anni.
8. Introdurre Tv e giochi sedentari solo dopo i 2 anni.
9. Incentivare i giochi di movimento.
10. Porzioni corrette dei cibi.

(Fonte: Società Italiana di Pediatria Preventiva & Sociale)



A questo bisogna aggiungere l’importanza dell’educazione che gli adulti dovrebbero fornire ai figli mostrando, con l’esempio, di credere nel valore dei “buoni stili di vita” e che questi sono attuabili con relativamente poco sacrificio. I genitori dovrebbero svolgere regolarmente attività fisica e farla svolgere ai figli, limitare al minimo l’assunzione di alcol e non fumare.
Ridurre al minimo il tempo che i figli passano davanti a televisione o con videogiochi (meno di 2 ore al giorno, meglio 1 ora). A tavola consumare insieme cibi a basso contenuto calorico, privilegiando frutta e verdura. Far partecipare i figli alla preparazione dei cibi, illustrando gli aspetti buoni e salutari della “buona alimentazione”.




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