Smettere di fumare può essere difficile, tuttavia milioni di persone ci sono riuscite.
Spesso occorrono più tentativi prima di riuscirvi definitivamente, ma molti fumatori riescono al primo, se sono sufficientemente motivati.
Chi decide di smettere di fumare si trova ad affrontare un vero e proprio cambiamento: fumare è un comportamento costituito da un insieme di atti concatenati, spesso
inconsapevoli ed automatici.
Tuttavia la dipendenza da tabacco è un fenomeno complesso in quanto accanto alla dipendenza da nicotina, riconosce anche il peso della
dipendenza psicologica e comportamentale. Quindi, il fenomeno della dipendenza dalla sigaretta si esprime sia come bisogno della quantità quotidiana di nicotina sia come valore simbolico attribuito alla sigaretta: "rimedio per l'ansia", "fonte di piacere", "facilitatore di contatti sociali" ecc.
Numerosi studi hanno dimostrato che maggiore è il supporto di cui dispone un fumatore motivato a smettere, più è alta la probabilità di smettere in modo definitivo. Per questo motivo si è evidenziato anche che la modalità del “
gruppo”, quando è stata confrontata con altri metodi per smettere di fumare (agopuntura, ipnosi, terapia avversiva, auricoloterapia, ecc.), ha dato i migliori risultati in termini di efficacia, nella dismissione dal fumo di sigaretta.
Il sostegno che si ottiene attraverso un gruppo, condotto con gli elementi della psicologia cognitivo-comportamentale e il counseling professionale facilita il confronto sulla propria esperienza, aiuta ad acquisire sicurezza, a rafforzare le motivazioni che sono alla base del desiderio di smettere.
Inoltre, negli incontri di gruppo, alle strategie cognitive e comportamentali si aggiunge la condivisione dei problemi e delle motivazioni con altri fumatori, instaurandosi inevitabilmente quelle dinamiche di gruppo, spesso capaci di creare un circolo virtuoso nel singolo componente il gruppo, per
passare dall'atteggiamento “devo smettere” a quello di “posso cambiare”.
Durante il corso di gruppo vengono insegnate alcune pratiche ispirate ai protocolli
mindfulness, (
mindfulness, in ambito psicologico, significa essenzialmente avere “consapevolezza” dei propri pensieri, azioni, emozioni) con l'obiettivo di incrementare la consapevolezza dei segnali e delle reazioni automatiche che sappiamo essere i maggiori responsabili della dipendenza e delle ricadute che si presentano in alta percentuale purtroppo, già entro tre mesi dall'abbandono del fumo. Il fumatore così, invece di abbandonarsi all'immediata gratificazione del desiderio potrà osservare e cavalcare l'onda del craving (impulso a fumare) e fronteggiare il desiderio di fumare.
Massimo SerraAddiction Counseling-LiltAiuto nella Dipendenza Tabagica
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